David Arellano Moraga (Santiago del Chile, 29 luglio 1902- Valladolid, 3 maggio 1927) | Leggenda
Wikipedia | Los Sports (13 maggio 1927) | Memoria Chilena | 20 Minutos | L'uomo nel pallone
La tribuna centrale del Monumental di Santiago del Cile è intitolata a David Arellano. Lo stadio è di proprietà del Colo-Colo, club che lo stesso Arellano contribuì (da protagonista) a fondare nel 1925. Era uno dei più grandi giocatori del Sudamérica di quegli anni; interno sinistro, spiccate attitudini realizzative e acrobatiche. Trovò la morte sul campo, a Valladolid, il 3 maggio 1927. Era un'esibizione, aveva portato la sua squadra a fare esperienza in Europa. Un contrasto, una botta allo stomaco, l'inutile corsa in ospedale. Peritonite. "David Arellano no se pertenecía a sí mismo ni a los suyos; nos pertenecía a todos; le pertenecía a Chile entero".
L'immagine (qui con maggiori dettagli) di Oscar Ramos, digital illustrator, artista cileno, ne ritrae l'attimo del decesso. Sul cartiglio retto da due angeli compare la scritta: "Deja la vida | en la cancha | David Arellano"
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La "cilena"
Ramón Unzaga inventò questa giocata sul campo del porto cileno di Talcahuano: con il corpo sospeso nell’aria, di spalle al suolo, le gambe lanciavano il pallone all’indietro nel repentino andirivieni delle lame di una forbice.
Ma questa acrobazia si chiamò la cilena solo parecchi anni dopo, nel 1927, quando il club Colo-Colo viaggiò in Europa e l’attaccante David Arellano la esibì negli stadi di Spagna. I giornalisti spagnoli celebrarono la meraviglia di quella sconosciuta capriola e la battezzarono così perché era dal Cile che era venuta, come le fragole e la cueca.
Dopo aver segnato molti gol in volo, Arellano morì quello stesso anno, nello stadio di Valladolid, per uno scontro fatale con un terzino.
(Eduardo Galeano, Splendori e miserie del gioco del calcio, p. 57)