"Un mio amico agricoltore come lui mi ha raccontato che dopo l'allenamento tornava alla sua cascina saltando un paracarro dopo l'altro" (Gianni Brera)
Carlo Rampini (Candia Lomellina, 25 ottobre 1891 - Vercelli, 28 marzo 1968) | Leggenda
"Uno per uno i grandi giocatori dì una volta se ne vanno. La prima a pagare il suo tributo è la società calcistica più vecchia e più gloriosa, la Pro Vercelli. L'anziano sodalizio piemontese ha perso in questi ultimi mesi parecchi fra i giuocatori che per primi hanno dato fama al calcio italiano. Hanno cominciato dal loro capitano e uomo-faro, Bertinetti.
Ora tocca ad uno dei suoi attaccanti più noti, la mezz'ala sinistra Rampini. Era, con Milano I, Ara, Leone e Corna uno dei «bianchi» più famosi. Possedeva un tiro che, ai suoi tempi, veniva definito come formidabile. Era nato nel 1891, ed aveva quindi settantasei anni di età. Carlo Rampini era stato prescelto otto volte a giuocare per la squadra Nazionale nostra, e sempre si era distinto in modo particolare. Aveva un fratello che, venuto al mondo dieci anni dopo, giuocò lui pure a lungo nella Pro Vercelli, e vestì anch'egli, in una occasione, la maglia azzurra.
Coloro che hanno visto all'opera la Pro Vercelli di quei tempi, e ricordano le prodezze dei «bianchi» — che riportarono per ben sette volte il titolo di Campioni d'Italia — si inchinano reverenti e commossi di fronte alla sua dipartita. E' un altro dei nostri grandi che scompare".
Vittorio Pozzo (La Stampa, 29 marzo 1968)