Enrique Guaita

El Indio | Il Corsaro nero



Enrique Guaita (Lucas González, 15 luglio 1910 - Bahía Blanca, 18 maggio 1959) | Leggenda


Guaita crebbe nell'Estudiantes (era uno dei Profesores, leggendario quintetto offensivo dei Pincharratas), e giocò un paio di partite con la nazionale nel 1933 prima di sbarcare a Roma. Idolo di Testaccio, furono i tifosi della Lupa a dargli il soprannome di "Corsaro nero" dopo una tripletta segnata al Livorno con addosso colori non ortodossi. Attaccante ambidestro, capace di giostrare in tutte le posizioni della linea avanzata, segnò 42 reti in 61 partire con i giallorossi, in due memorabili stagioni culminate con la convocazione di Monsù Poss nella colonia di oriundi destinati a irrobustire la Nazionale. Ai mondiali del 1934 fu protagonista assoluto, segnando il gol decisivo nella semifinale vinta per 1:0 contro il Wunderteam, e passando ad Angelo Schiavio il pallone del gol decisivo nella finale vinta dagli azzurri contro la Cecoslovacchia. Nel 1936 fuggì dall'Italia per evitare la chiamata alle armi per la Guerra d'Etiopia. Tornato in Argentina, nella Selecciòn vinse la Copa América del 1937. Un predestinato, in sostanza.