The King
"I have never seen anyone head the ball like it. He was magnificent"
(John Wile, compagno di Astle nel WBA)
Wikipedia: it - en | Necrologio (Brian Glanville, The Guardian) | La strana morte: Daily Mail - La Repubblica
The very best of Jeff Astle - West Bromwich Albion legend (Video WBA YT)
The very best of Jeff Astle - West Bromwich Albion legend (Video WBA YT)
"La causa della morte è ancora ignota, ma non ci sono circostanze sospette", disse una portavoce della Staffordshire Police. Era il 20 gennaio del 2002, e la BBC così annunciava la scomparsa di Jeff Astle, all'età di cinquantanove anni. Chi non se lo ricorda, può scorrere la rosa che Sir Alf Ramsey portò in Messico per difendere il titolo mondiale, nel 1970: il suo nome chiude la lista, la sua maglia portava il numero 22. Disputò due spezzoni di partita, in quell'ultima Coppa Rimet; nel match contro il Brasile di Pelè [vedi] sostituì intorno all'ora di gioco Francis Lee; qualche giorno dopo fu nell'undici di partenza schierato di fronte alla Cecoslovacchia [vedi], e intorno all'ora di gioco lasciò il posto a Peter Osgood, leggenda del Chelsea. Anche Osgood morì, per un infarto, all'età di 59 anni, nel 2006. Destini paralleli. L'estate messicana offriva ad Astle una grande, ultima vetrina: lui era la star del West Bromwich Albion, che nei primi anni '70 lotterà disperatamente per potersi iscrivere, di anno in anno, alla First Division. Astle era un ariete, uno dei più notevoli - si è detto - specialisti nel gioco aereo prodotti dal football d'Oltremanica.
Le migliaia di pesanti sfere di cuoio inzuccate - si è detto - produssero i danni cerebrali che lo spedirono nell'aldilà. Tuttavia, non di testa ma con una fiondata dal limite si prese, il 18 maggio 1968, la più grande soddisfazione in carriera, castigando ai supplementari l'Everton. Era la quinta coppa nella storia dei Baggies [vedi], altre non ne seguirono: e, di quella storia, Jeffrey Astle fu definitivamente "The King".