Juan Alberto Schiaffino

"Schiaffino aveva qualcosa di spirituale, di ieratico. Pigliava la palla con la stessa trepidazione e voluttà di un bambino che riceve la pappa dalla mamma. Restituiva la palla con la grazia di un maggiordomo che porta un messaggio sul vassoio come in un film di Hollywood"
(Italo Moscati)


Juan Alberto 'Pepe' Schiaffino (Montevideo, 28 luglio 1925 – 13 novembre 2002)  | Pentavalida
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Ammutolì il Maracanã il 16 luglio 1950 segnando il gol del pareggio dell'Uruguay. Campione del mondo in quell'edizione e migliore giocatore di quella successiva in Svizzera, dove giocò una delle più belle partite di tutti i tempi, la semifinale tra la Aranycsapat e la Celeste. Cinque campionati vinti col Peñarol, tre col Milan e, ciliegina di fine carriera, la Coppa delle Fiere con la Roma nel 1961. Nonni di Portofino e dunque anche quattro apparizioni nella modesta compagine azzurra eliminata a Belfast nel 1958.

"Pareva nascondere torce elettriche nei piedi, tanto illuminava e inventava gioco con la semplicità che è propria dei grandi. Aveva innato il senso geometrico, trovava la posizione quasi d'istinto" (Gianni Brera). Campione epocale.