Una corsa-sintassi

"La corsa di Cruijff incanala lo slancio anarchico in un rigore mai castrante: unica per fluidità, grazia e ampiezza di falcata (quale solo Kakà, dopo di lui, saprà eguagliare) e per un'alternanza di accelerazioni - arresti - riaccelerazioni, con tanto di scarti direzionali (qui l'unico a eguagliarla sarà Ronaldo) tale da rendere quasi impossibile all'avversario il contrasto o il tackle. Una corsa-sintassi che permetteva a Rudolf Nureyev di paragonare Cruijff a un danzatore"
Sandro Modeo


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"La corsa e la sintassi cinetica di Johan Cruijff, inafferrabili e inaspettate - per riprendere, variata, l’immagine dell’“Angelus Novus” di Benjamin - erano come un “vento che soffia dal futuro”. Una corsa che condensa in sé non solo il vorticare euritmico degli orange, ma anche i frame sovrapposti di un’intera epoca, con tutte le sue ambiguità, liberatoria e rivoluzionaria: le masse di Woodstock, le visioni lisergiche di Kubrick da “2001: Odissea nello spazio” ad “Arancia meccanica” (non a caso nickname della squadra di Michels), le suite dei Pink Floyd che polverizzano la forma-canzone in pulviscoli emotivi alieni": Sandro Modeo, Il Barça, p. 34